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Il Direttore di Confartigianato Asti GiansecondoBossi:
“Questa manovra è necessaria, ma tutti dobbiamo lavorare per farla diventare una manovra utile”

“L’Italia è di fronte ad un bivio tra il ritorno alla crescita e il rischio di recessione.

Gli impegni assunti in sede europea e il severo giudizio dei mercati finanziari, sempre pronti a mettere sotto pressione la solidità della nostra finanza pubblica, come è accaduto venerdì scorso e come sta accadendo in queste ore, ci impongono di perseguire senza indugio un rigoroso percorso di controllo dei conti pubblici.

Non possiamo, tuttavia, correre il rischio di perdere di vista l’obiettivo dello sviluppo che è l’unico in grado di garantire il benessere dei cittadini, la sostenibilità del modello di welfare e il futuro delle giovani generazioni”.

Per Bossi “la manovra economica, correttamente impostata in una ottica pluriennale, per dare chiari segnali sulle linee di intervento future, e costruita con il rigore e la severità imposta dai vincoli europei, difficilmente potrà assicurare il raggiungimento di questo duplice obiettivo.

Troppo timido è il taglio ai costi della politica, troppo ampio il peso del prelievo fiscale addizionale”.
“Dall’insieme degli interventi previsti dalla manovra, dal Decreto sullo Nsviluppo, dalla legge delega per la riforma fiscale e dal disegno di leggeì sulla semplificazione –prosegue il Direttore Bossi- non emerge una spinta sufficiente per intraprendere un percorso di crescita virtuoso e duraturo.

Quel percorso fatto di immediate riforme strutturali e credibili liberalizzazioni, le uniche che possano rafforzare, nella valutazione degli investitori, la sensazione che l’Italia abbia recuperato le condizioni per risolvere i suoi problemi di crescita”.
“Le mutate condizioni dell’economia globale – sottolinea Bossi – e la forte competizione con le piattaforme produttive emergenti ci obbligano, invece, ad un cambio di fase che permetta al Paese di agganciare in modo solido il trend di crescita mondiale.

A questo fine servono la coesione e il contributo di tutte le componenti sociali ed economiche del Paeseche si devono impegnare per un nuovo e strategico progetto di sviluppo”.
Il Direttore di Confartigianato Asti si è inoltre soffermato, nel corso dell’audizione, su tre aspetti della manovra:

1) Gli studi di settore, giudicando “inaccettabile” la norma che elimina l’obbligo per l’Agenzia delle Entrate di motivare la riapertura delle indagini sui contribuenti una volta che essi siano risultati congrui con gli studi di settore;
2) La liberalizzazione degli orari dei negozi giudicando “negativamente” la scelta del Governo di modificare in via sperimentale la disciplina nei Comuni turistici e nelle città d’arte;
3) La riduzione dal 10% al 4% della ritenuta operata dalle banche e dalle Poste sui bonifici per le ristrutturazioni energetiche
degli edifici.

“Una scelta da accogliere con favore,  – conclude Bossi – un significativo passo avanti che deve portare ad ulteriori riduzioni per evitare alle imprese di subire ritenute che, in situazioni di margine di guadagno ridotti, possano trasformarsi in crediti d’imposta.

“La riduzione della spesa pubblica improduttiva è una scelta obbligata. Giudicheremo positivamente ogni sforzo compiuto
dal Governo per costruire una manovra dagli effetti strutturali, che intervenga in una logica di programmazione di medio- lungo periodo per garantire la stabilità dei conti pubblici con criteri di rigore stringenti”.
E’ il primo commento sulla manovra approvata dal Governo espressa da Giansecondo Bossi,Direttore Confartigianato Asti.
“Tuttavia – aggiunge Bossi – le scelte di contenimento della spesa pubblica non devono far venir meno l’impegno a rilanciare la crescita e la competitività del sistema economico, riducendo la pressione fiscale e la mole di costosa burocrazia che oggi grava sulle imprese”.
Secondo Bossi “la manovra costringe a misurarsi in termini di responsabilità con l’area delle riforme strutturali” e, in particolare, sulla base delle anticipazioni dei contenuti della manovra, va segnalata positivamente la misura che, allentando il vincolo del patto di stabilità interno, ‘premia’, di fatto, risparmiandoli dai tagli, gli Enti locali virtuosi. In questo modo – secondo il Direttore Bossi- sarà anche possibile sbloccare i pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.
Inoltre, Bossi apprezza l’annunciata riduzione dal 10% al 4% della ritenuta alla fonte applicata dalle banche e dalle poste sui bonifici con i quali i beneficiari delle agevolazioni fiscali (del 36% sulle ristrutturazioni edili e del 55% per il risparmio energetico) pagano le imprese esecutrici dei lavori.
Quanto alla legge delega per la riforma del sistema fiscale, riduzioni di aliquote IRPEF finanziate da incrementi di aliquote IVA generano effetti depressivi sui consumi – in particolare quelli delle famiglie con livelli di reddito medio- bassi – e del prodotto lordo, oltre a produrre tensioni inflazionistiche Rete Imprese Italia ritiene, dunque, necessario che l’impianto della delega venga rivisto in sede di discussione parlamentare, escludendo chiaramente l’ipotesi di maggiorazioni delle aliquote IVA.

“Ci auguriamo – sottolinea il Direttore di Confartigianato Asti – che le misure varate oggi dal Governo siano sufficienti per mantenere il nostro Paese al riparo dalle turbolenze finanziarie che investono l’Europa”.

La Politica deve dare maggiore sostegno al settore delle energie rinnovabili e all’efficienza energetica –sostiene Giansecondo Bossi – sottolineando che l’efficienza, l’economicità e la concorrenzialità dei mercati dell’energia dipendono anche dall’efficacia e dalla coerenza delle scelte fatte per lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, aspetti a cui Confartigianato assegna un ruolo fondamentale.
Pertanto Bossi si auspica una strategia trasparente, coerente con gli impegni europei, che valuti con un’ottica complessiva tutti gli strumenti a disposizione e, soprattutto, che sia stabile nel tempo, ritenendo che la sostenibilità energetica non possa essere affrontata separatamente dalla politica energetica nel suo complesso.
“L’esito del referendum –continua Bossi – impone uno sforzo aggiuntivo nella direzione delle fonti rinnovabili, considerati gli impegni ambientali in termini di riduzione delle emissioni e l’importanza di aumentare l’autonomia energetica del nostro Paese diversificando il mix di approvvigionamento”.
In particolare – prosegue Giansecondo Bossi- la politica di sostegno nazionale dovrebbe basarsi su 4 interventi: premiare maggiormente gli impianti diffusi di piccola potenza; prevedere e incrementare gli incentivi per l’energia rinnovabile prodotta in presenza di interventi di efficienza energetica dell’immobile e dei cicli produttivi; individuare meccanismi di copertura in grado di garantire il giusto equilibrio tra il sostegno alle rinnovabili e l’esigenza di limitare l’impatto dei costi sui consumatori finali di energia; evitare di porre tetti quantitativi periodici di potenza installabile per le singole tecnologie e fissare, invece, delle tappe per la produzione complessiva, armonizzando ed allineando la redditività delle diverse tecnologie per evitare fenomeni speculativi.
Inoltre, il Direttore Bossi ritiene necessario cogliere appieno le opportunità che il settore delle rinnovabili può offrire allo sviluppo economico e dell’occupazione incentivando maggiormente lo sviluppo della filiera connessa alle fonti rinnovabili con l’introduzione di misure agevolative accessibili anche alle PMI.