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IN PARTENZA IL VOUCHER DA 10 MILA EURO PER LE PMI DIGITALI

  

Con il decreto 145/2013, il Ministero dello Sviluppo Economico concederà dei finanziamenti a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili alle imprese che effettueranno degli investimenti digitali.

Il voucher da 10.000 euro potrà essere utilizzato per l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, connettività a banda larga e ultralarga, il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare e per finanziare la formazione qualificata del personale in campo ICT.

Le domande andranno trasmesse in via telematica, attraverso una procedura che verrà resa disponibile dal Ministero a breve.

Per maggiori info è possibile contattare :

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Ai sensi del D.P.C.M. 18 aprile 2013, a decorrere dal 14 agosto 2013 non è più necessaria la certificazione antimafia per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio una volta inserite nell’elenco denominato “white list”.

I settori di attività interessati sono i seguenti:
•trasporto di materiali a discarica per conto terzi;
•trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi;
•estrazione;
•fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume;
•noli a freddo di macchinari;
•noli a caldo;
•fornitura di ferro lavorato;
•autotrasporti per conto terzi;
•guardiania dei cantieri.

La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica attraverso i seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it .

Sarà quindi compito della Prefettura rilasciare il relativo provvedimento di iscrizione dopo aver effettuato le relative verifiche, pubblicando successivamente l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.

Pertanto le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese operanti nei settori suddetti, iscritte nella “white list”.

L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.

Chi può fare la richiesta:

Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 stabilisce che l’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 C.C.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).

Cosa fare

La domanda di iscrizione redatta utilizzando l’allegato B dovrà essere presentata – preferibilmente per via telematica – ai seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it , secondo le modalità di cui all’ art. 65 D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 ripreso dall’art. 3 comma 1 del D.P.C.M. 18 aprile 2013.

Il relativo modello dovrà essere sottoscritto dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, a seconda che la stessa sia organizzata come ditta individuale o in forma societaria o collettiva, indicando gli elementi essenziali idonei ad identificare univocamente l’impresa ed i settori di attività per i quali si richiede l’iscrizione nell’elenco istituito presso la Prefettura.

Deve essere presentata alla Prefettura nella cui provincia ha sede legale l’impresa, ovvero, se si tratta di società costituite all’estero, alla Prefettura nella cui provincia si trova una delle sedi secondarie con rappresentanza stabile.

Per quanto riguarda invece le società costituite all’estero prive di sedi secondarie nel territorio dello Stato, le stesse possono presentare l’istanza presso una qualunque Prefettura.

Alla domanda deve essere allegata la visura ordinaria della società interessata (ovvero dichiarazione del legale rappresentante circa la composizione della compagine sociale – compreso l’indicazione degli assetti proprietari) e le dichiarazioni sostitutive redatte dai soggetti da sottoporre a verifica antimafia ai sensi dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011 riguardanti le generalità dei loro familiari conviventi (SOLO cognome, nome, data e luogo di nascita).

Si rammenta che l’impresa iscritta dovrà comunicare alla Prefettura competente, utilizzando l’allegato C, le modifiche dei propri assetti proprietari e degli organi sociali, intervenuti successivamente all’ammissione alla “white list” nel termine di 30 giorni dal momento delle intervenute modifiche. L’inosservanza di tale adempimento determina la cancellazione dell’impresa dall’elenco prefettizio, previo preavviso ai sensi dell’art. 10/bis della legge 241/90.

Ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list”, l’operatore economico ha l’obbligo di inoltrare, almeno trenta giorni prima della data di scadenza, un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1), utilizzando l’allegato D.

I modelli da utilizzare sono reperibili QUI.

Per maggiori info contattare:

Davide Marino
Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Ai sensi del D.P.C.M. 18 aprile 2013, a decorrere dal 14 agosto 2013 non è più necessaria la certificazione antimafia per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio una volta inserite nell’elenco denominato “white list”.

I settori di attività interessati sono i seguenti:
•trasporto di materiali a discarica per conto terzi;
•trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi;
•estrazione;
•fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume;
•noli a freddo di macchinari;
•noli a caldo;
•fornitura di ferro lavorato;
•autotrasporti per conto terzi;
•guardiania dei cantieri.

La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica attraverso i seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it .

Sarà quindi compito della Prefettura rilasciare il relativo provvedimento di iscrizione dopo aver effettuato le relative verifiche, pubblicando successivamente l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.

Pertanto le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese operanti nei settori suddetti, iscritte nella “white list”.

L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.

Chi può fare la richiesta:

Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 stabilisce che l’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 C.C.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).

Cosa fare

La domanda di iscrizione redatta utilizzando l’allegato B dovrà essere presentata – preferibilmente per via telematica – ai seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it , secondo le modalità di cui all’ art. 65 D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 ripreso dall’art. 3 comma 1 del D.P.C.M. 18 aprile 2013.

Il relativo modello dovrà essere sottoscritto dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, a seconda che la stessa sia organizzata come ditta individuale o in forma societaria o collettiva, indicando gli elementi essenziali idonei ad identificare univocamente l’impresa ed i settori di attività per i quali si richiede l’iscrizione nell’elenco istituito presso la Prefettura.

Deve essere presentata alla Prefettura nella cui provincia ha sede legale l’impresa, ovvero, se si tratta di società costituite all’estero, alla Prefettura nella cui provincia si trova una delle sedi secondarie con rappresentanza stabile.

Per quanto riguarda invece le società costituite all’estero prive di sedi secondarie nel territorio dello Stato, le stesse possono presentare l’istanza presso una qualunque Prefettura.

Alla domanda deve essere allegata la visura ordinaria della società interessata (ovvero dichiarazione del legale rappresentante circa la composizione della compagine sociale – compreso l’indicazione degli assetti proprietari) e le dichiarazioni sostitutive redatte dai soggetti da sottoporre a verifica antimafia ai sensi dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011 riguardanti le generalità dei loro familiari conviventi (SOLO cognome, nome, data e luogo di nascita).

Si rammenta che l’impresa iscritta dovrà comunicare alla Prefettura competente, utilizzando l’allegato C, le modifiche dei propri assetti proprietari e degli organi sociali, intervenuti successivamente all’ammissione alla “white list” nel termine di 30 giorni dal momento delle intervenute modifiche. L’inosservanza di tale adempimento determina la cancellazione dell’impresa dall’elenco prefettizio, previo preavviso ai sensi dell’art. 10/bis della legge 241/90.

Ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list”, l’operatore economico ha l’obbligo di inoltrare, almeno trenta giorni prima della data di scadenza, un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1), utilizzando l’allegato D.

I modelli da utilizzare sono reperibili QUI.

Per maggiori info contattare:

Davide Marino
Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Eletto il nuovo direttivo Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato Asti
Presso la Sala Nebiolo in Confartigianato Asti, alla preseza dei massimi dirigenti,si sono riuniti i componenti del Gruppo Giovani per eleggere il nuovo direttivo.
Dalle urne sono usciti i seguenti nomi Andrea Povero Presidente Paola Boido e Giudo Ferrero vice Presidenti, Fernando Tognin Vice PresidenteVicario, Consiglieri Cristina Camerano, Luca Alessio, Lo Fiego Marcello.
Il neo Presidente Andrea Povero, ha confermato che sarà seguito con attenzione il progetto primario emerso in quella serata che è focalizzato sulla condivisione tra gli associati, delle nuove tecnologie di innovazione continuando il percorso intrapreso di “public speaking”.
Il direttivo i dipendenti e gli associati augurano ai nuovi eletti un ottimo lavoro essendo loro il futuro dell’artigianato.

Nasce PMI Rete Piemonte: un raggruppamento delle territoriali di Confartigianato Torino, Asti e Biella

Si è svolta oggi presso la sede di Confartigianato Torino, l’incontro dei Presidenti delle territoriali di Confartigianato Torino (Dino De Santis), Asti ( Biagio Riccio)e Biella (Cristiano Gatti).
Nel prendere atto, ancora una volta, della disastrosa condizione economica che incombe sulle attività produttive, si è deciso di mettere in rete le territoriali di Confartigianato Torino, Asti e Biella.
L’obiettivo di tale soggetto è quello di “fare squadra” attivando una rete di condivisioni delle eccellenze proprie di ogni singola associazione, predisponendo una convergenza delle società di servizi per poter offrire utenze di altissimo livello, a prezzi vantaggiosi per non caricare ulteriormente il peso di una fiscalità esasperata.
Potendo far leva su rapporti amicali e consolidati tra le dirigenze delle varie componenti, si è perciò stabilito di avviare il raggruppamento PMI Rete Piemonte.
Tale soggetto, che opera all’interno del sistema confederale ed in armonia con le altre colleghe Piemontesi, si propone come un forte soggetto rappresentativo, potendo contare su 10.000 imprese iscritte alle varie associazioni, che restano autonome e rappresentative dei propri ambiti territoriali, oltre che 9.800 pensionati; significative, sono anche le oltre 35.000 pratiche che mediamente i caaf gestiti dal raggruppamento espletano ogni anno, con una punta di eccellenza su Torino, classificato tra i primi 10 caaf italiani.
“Con questi numeri – sottolineano i Presidenti di Torino, Asti e Biella – che esemplificano la vicinanza alle persone fortemente radicata nel dna delle territoriali aderenti, presenteremo oltre che alle già citate sinergie di sistema, una forte azione politica e sindacale per mitigare e risolvere le storture che quotidianamente, uno stato esoso ed ingiusto, cala sulla schiena di imprenditori, ormai al limite della sopportazione umana.”
Il raggruppamento opererà tramite decisioni condivise ed unitariamente rappresentate tramite i Presidenti delle territoriali che di volta in volta, si presteranno come portavoce.

Nasce PMI Rete Piemonte: un raggruppamento delle territoriali di Confartigianato Torino, Asti e Biella

Si è svolta oggi presso la sede di Confartigianato Torino, l’incontro dei Presidenti delle territoriali di Confartigianato Torino (Dino De Santis), Asti ( Biagio Riccio)e Biella (Cristiano Gatti).
Nel prendere atto, ancora una volta, della disastrosa condizione economica che incombe sulle attività produttive, si è deciso di mettere in rete le territoriali di Confartigianato Torino, Asti e Biella.
L’obiettivo di tale soggetto è quello di “fare squadra” attivando una rete di condivisioni delle eccellenze proprie di ogni singola associazione, predisponendo una convergenza delle società di servizi per poter offrire utenze di altissimo livello, a prezzi vantaggiosi per non caricare ulteriormente il peso di una fiscalità esasperata.
Potendo far leva su rapporti amicali e consolidati tra le dirigenze delle varie componenti, si è perciò stabilito di avviare il raggruppamento PMI Rete Piemonte.
Tale soggetto, che opera all’interno del sistema confederale ed in armonia con le altre colleghe Piemontesi, si propone come un forte soggetto rappresentativo, potendo contare su 10.000 imprese iscritte alle varie associazioni, che restano autonome e rappresentative dei propri ambiti territoriali, oltre che 9.800 pensionati; significative, sono anche le oltre 35.000 pratiche che mediamente i caaf gestiti dal raggruppamento espletano ogni anno, con una punta di eccellenza su Torino, classificato tra i primi 10 caaf italiani.
“Con questi numeri – sottolineano i Presidenti di Torino, Asti e Biella – che esemplificano la vicinanza alle persone fortemente radicata nel dna delle territoriali aderenti, presenteremo oltre che alle già citate sinergie di sistema, una forte azione politica e sindacale per mitigare e risolvere le storture che quotidianamente, uno stato esoso ed ingiusto, cala sulla schiena di imprenditori, ormai al limite della sopportazione umana.”
Il raggruppamento opererà tramite decisioni condivise ed unitariamente rappresentate tramite i Presidenti delle territoriali che di volta in volta, si presteranno come portavoce.